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L'origine
di Villa Carabas si perde
nella leggenda. Il capostipite della famiglia Carabas è infatti
descritto nella fiaba “Il gatto con gli
stivali” come un giovane spiantato, figlio di un mugnaio
poverissimo. Il giovane avrebbe fatto fortuna grazie all'abilità
e all'astuzia di un suo servitore, detto 'il gatto con gli stivali'. La
storia racconta che il giovane sarebbe stato accolto a corte come 'Marchese
di Carabas' dopo aver ricevuto in regalo dal gatto un
'castello' rubato con l'inganno a un orco.
L'intera fiaba adombra probabilmente una verità storica legata
alle fortune di un capostipite giunto al titolo nobiliare mediante
l'astuzia. È incerto se il gatto con gli stivali ricalchi la figura
di un servo furbo o addirittura non sia una sorta di 'alter ego' del suo
proprietario.
Il castello potrebbe essere più modestamente una villa di campagna
sottratta con l'astuzia a qualche ricco possidente. In questo senso l'attuale
villa Carabas potrebbe identificarsi con l'ipotetico maniero della fiaba,
che venne poi rimaneggiato in modo consistente dai discendenti del primo
Marchese.
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Il Marchese di Carabas
e il gatto con gli stivali sono ritratti da Walter Crane (1845-1915) in
un raro picture book intitolato "The Marquis of Carabas" |
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Alcuni
accenni (peraltro non suffragati da alcuna prova storica) sulla vecchiaia
del Marchese e sulle ultime imprese sue e del suo servitore, il Gatto
con gli Stivali sono contenuti in un libro di Mignone,
“Il ritorno del Marchese di Carabas”
ma il carattere fantastico della narrazione impone una certa cautela nel
considerarlo una testimonianza storica fondata.
Non si sa quasi nulla dei discendenti del Marchese di
Carabas. Ipotizzando che il capostipite della famiglia sia vissuto tra
la fine del Seicento e i primi anni del Settecento,
si ha un secolo e mezzo di buio e di incertezza
per la mancanza di un archivio familiare privato. I primi documenti certi
infatti risalgono al secondo decennio dell'Ottocento, quando, a causa
di alcune difficoltà di natura economica, viene intentata alla
famiglia Carabas una causa per insolvenza.
Si ignora lo stato di Villa Carabas a quel tempo.
Sono invece rimaste alcune carte dell'architetto George
Hedfroy (risalenti al 1853) che presentano
un progetto di rifacimento per Villa Carabas. L'edificio
raffigurato in pianta è molto simile all'attuale. |
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Con
l'estinzione della famiglia Carabas
avvenuta nel 1863, quando muore l'ultimo rampollo, François
de Carabas, la villa decade progressivamente fino ad essere ridotta
in stato di abbandono.
Una feroce lite tra due rami lontani della famiglia blocca infatti a lungo
l'attribuzione di proprietà. Quando finalmente il ramo dei Lepsville
riesce ad avere la meglio nel 1906, dopo quarant'anni
di iter giudiziario, l'edificio è ormai fatiscente e quasi completamente
in rovina. Geoffrey de Lepsville
la pone subito in vendita.
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I De Lepsville
attenderanno ancora qualche anno prima di potersi disfare dell'incomodo
bene che ormai è divenuto fatiscente.
Archibald
Watkins jr. (1911 – 1994), fondatore
della GenCod & Co. ,
giovanissimo miliardario americano, compra Villa Carabas nel 1935
e con una pressoché integrale ricostruzione, in tre anni la rende
lo splendido edificio che vediamo tuttora.
Da allora fino agli anni ottanta Villa Carabas, divenuta dimora signorile,
conosce un periodo di splendore, feste, cultura e mondanità fin
quando, nel 1994, Archie Watkins muore senza figli, lasciando
in eredità l'intera proprietà alla Carabas
Mansion Foundation, una fondazione culturale creata da
lui stesso con lo scopo di trasformare la sua splendida dimora in un luogo
di grande attrazione culturale. |
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La Carabas Mansion
Foundation, in piena ottemperanza al volere di Watkins, sta portando
a termine il compito attribuitogli per statuto, quello cioè legato
alla creazione di un Museo Virtuale della
Letteratura per Ragazzi, così come è descritto
nell'atto testamentario dallo stesso Watkins.

Ottenuti i permessi dalle Sovrintendenze artistiche, elaborato il progetto
culturale con i migliori esperti del settore, i lavori, iniziati nel 2000
si concluderanno probabilmente nel 2008
con l'apertura completa di tutti i quattro piani della Villa.
Al TCNL (Teaching
Centre for Narrative Language) è stato affidato lo studio
di iniziative didattiche di respiro internazionale dedicate a ragazzi
e insegnanti di tutto il mondo.
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